giovedì 11 dicembre 2014

Le Chat Gourmand e la colazione: "La sofficissima di castagne"

Cari amici rieccomi a voi.

Come state?
State già assaporando il clima natalizio?
Qui a casa i miei amici umani hanno decorato l'albero con le palline e le luci colorate... e pensa un po' si sono meravigliati del fatto che nè io ne sous-chef Brisée abbiamo "aiutato" a sistemare gli addobbi.

...poveri illusi...

...quando meno se lo aspettano... ma shhht voi non dite nulla.

Tornando in cucina, oggi vi voglio consigliare una ricetta per una torta facilissima e... sofficissima che potrebbe diventare protagonista della vostra prima colazione.
La ricetta è ancora della nostra amica Daniela (impareggiabile la sua Pastiera Napoletana)

...e attenzione! E' completamente senza glutine, quindi adatta anche per la dieta di chi soffre di celiachia!

"Sofficissima di Castagne"

Tipo di portata: dessert
Tempo di preparazione: 30'
Tempo di cottura: 50' circa a 180° (statico)


INGREDIENTI (per uno stampo di Ø 26cm)
- 6 uova
- 250 g burro
- 270 g zucchero
- 1 bustina di lievito per dolci in polvere
- 125 ml latte
- 270 g farina di castagne

PREPARAZIONE:

In una terrina sbattere con le fruste elettriche i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una consistenza spumosa. 
Aggiungere a poco a poco la farina con il lievito e il burro sciolto, alternandoli e sempre amalgamando con le fruste.
Utilizzate il latte per rendere l'impasto più morbido, aggiungendolo a poco a poco.
In una diversa ciotola montare gli albumi a neve ben ferma. Integrarli nella miscela preparata precedentemente stando attenti a incorporarli delicatamente senza farli smontare, mescolando sempre dal basso verso l’altro.
Portare il forno a 180 gradi.
Versare il composto in uno stampo a cerniera alla cui base avrete messo un foglio di carta da forno (consiglio: bagnatelo e strizzatelo, sarà più facile adattarlo alla forma dello stampo), per evitare che la torta si attacchi al fondo.
Infornare a 180 gradi per 40', dopodichè controllare la cottura inserendo uno stecchino nel punto più centrale della torta. 
La torta sarà cotta quando lo stecchino uscirà asciutto.
Una volta cotta sfornare e lasciare intiepidire.



Questa torta è una vera delizia per il palato ed è perfetta per diverse occasioni: benissimo a colazione ricoperta di zucchero al velo e accompagnata con caffèlatte o the, oppure come sostanziosa merenda o dessert di un pranzo di festa servita con panna montata a fianco.
Per un abbinamento curioso, provatela con una composta di Pere (per esempio la Fiordifrutta Rigoni di Asiago)!

lunedì 8 dicembre 2014

Le Chat Gourmand e il Natale: "Il Pandoro - nella MDP"

Cari amici,
il Natale si avvicina, e siamo ancora in attesa di conoscere il verdetto del contest della Vernaccia di San Gimignano; la giuria tecnica si riunirà mercoledì 10 Dicembre.

Per ingannare l'attesa, non posso certo starmene con le mani in mano... cioè, con le zampe in... beh insomma ci siamo capiti.

Oggi vi racconto la ricetta di uno dei dolci di Natale per eccellenza: il Pandoro di Verona, a lievitazione naturale e preparato utilizzando la macchina del pane come impastatrice e camera di lievitazione.

Io ve lo dico: è una preparazione tutto sommato semplice, ma dovete armarvi di santa pazienza perchè le lievitazioni sono lunghe, e dovete stare attenti ad evitare il più possibile sbalzi di temperatura in cucina per non compromettere il risultato.
Vi indico per comodità gli orari che ho scelto, per evitare di dovermi trovare a controllare la cottura in forno in piena notte...

La ricetta è tratta con qualche piccola variazione da "365 ricette per la macchina del pane", di Marzia Tacca, Edizioni Thea.

"Il Pandoro di Verona - nella MDP"

Tipo di Portata: dessert
Tempo di preparazione: circa 1 giorno e mezzo...
Tempo di cottura: 35' a 180° (statico)

INGREDIENTI (Per 1 pandoro da 1 kg circa):

*** Per il lievito naturale ***
(da preparare al mattino, verso le 8:00)
100 g acqua tiepida
100 g farina 0
12 g lievito di birra fresco

*** Per il primo impasto ***
110 g acqua tiepida
90 g lievito naturale
2 tuorli d'uovo
70 g burro morbido
60 g fruttosio (la ricetta originale utilizza lo zucchero ma alla fine risulta poco dolce)
250 g farina manitoba

*** Per l'impasto finale ***
tutto il primo impasto (600 gr. nella ricetta di Tacca)
2 tuorli d'uovo
2 uova intere
90 g burro morbido
70 g fruttosio (al posto dello zucchero della ricetta originale, per il motivo indicato prima)
1 cucchiaino di sale
1 bustina di vanillina
120 gr. farina 00

PREPARAZIONE:

*** Per il lievito naturale (Poolish) ***
(Giorno 1 mattina)
Versare tutti gli ingredienti nella macchina del pane mettendo prima i liquidi e poi i solidi, impostare il programma "Impasto", controllare nei primi 5 minuti che stia amalgamando bene (aiutare, se fosse necessario, staccando la farina dalle pareti con un cucchiaio in silicone). 
Alla fine del ciclo spegnere la macchina e lasciare lievitare dentro la macchina per 12 ore.

*** Per il primo impasto ***
(Giorno 1 sera)
Versare tutti gli ingredienti nella macchina del pane mettendo prima i liquidi e poi i solidi, impostare il programma "Impasto", alla fine del ciclo spegnere la macchina e lasciare dentro l'impasto a lievitare per 12 ore. Durante i primi 5 minuti di impasto controllare che tutti gli ingredienti si mescolino bene, aiutandoli se fosse necessario con una spatola di silicone.

*** Per l'impasto finale ***
(Giorno 2 mattino)
Aggiungere al primo impasto nel recipiente della MDP gli ingredienti per l'impasto finale nell'ordine indicato e impostare il programma "Impasto". 
Con un pezzo di carta assorbente imbevuto in un olio neutro, oliare tutto lo stampo per bene, anche se è inaderente come il mio. Alla fine del ciclo, versare l'impasto nello stampo (l'impasto sarà piuttosto liquido, ma consistente), scaldare il forno al minimo e, quando raggiunge la temperatura, spegnerlo e mettervi il panettone a lievitare. 
Deve raddoppiare di volume, cioè raggiungere il bordo dello stampo apposito (ci vorrà qualche ora).

Anche la fase di cottura è piuttosto delicata. Tacca prevede una cottura di un'ora a 200º, decisamente troppo per un forno come il mio. 
Io l'ho cotto a 180º per circa 35 minuti in forno statico a gas. Tenete conto delle caratteristiche di cottura del vostro forno prima di selezionare la temperatura e, soprattutto, non allontanatevi mai dalla cucina durante la cottura, perché anche un ritardo di pochi secondi può bruciarlo. La parte superiore si colorerà un po' di più rispetto a tutto il resto, ma è normale; il segnale che è pronto è quando la superficie inizia a odorare leggermente di bruciato. 
A quel punto, toglietelo subito, lasciatelo raffreddare completamente prima di cospargerlo di zucchero a velo e di tagliarlo.

...e Buon Natale a tutti!!!!


giovedì 27 novembre 2014

Le Chat Gourmand e le ricette svuotafrigo: "Quiche con prosciutto e zucchine"

Miao amici!
Come state?
Come potete vedere io mi sto godendo il meritato riposo dopo il tour de force per preparare le ricette per il concorso.
Ma ora che ho ripreso in mano il pieno controllo del MIO blog, potevo mai lasciarvi per troppi giorni a zampe... ehm a bocca asciutta?

Vi chiederete che fine avranno mai fatto le quantità industriali di crema pasticcera salata e mousse di baccalà che ho preparato...

Molto bene, vi accontento subito con una delle mie veloci idee "svuotafrigo"; il gourmet degli avanzi oggi ha come protagonista la crema pasticcera salata.

In uno dei prossimi post utilizzeremo invece la mousse di baccalà mantecato.

"Quiche con prosciutto e zucchine"


Tipo di portata: Secondo piatto

Tempo di preparazione: 15' (se ovviamente si ha già a disposizione la crema pasticcera salata)
Tempo di cottura: 1h a 180° (statico)

INGREDIENTI (per 6 porzioni):

- 1 rotolo di pasta sfoglia tonda
- crema pasticcera salata (per gli ingredienti e la ricetta vi rimando a questo post)
- 150 g prosciutto cotto
- 2 zucchine 
- qualche pomodorino

PREPARAZIONE:

Tagliate le zucchine a rondelle e fatele grigliare per circa 1' per lato.
Foderate una tortiera alta senza cerniera o una pirofila (Ø 28cm) con la pasta.
Bucherellate il fondo della pasta con la forchetta, sistemate le fette di prosciutto sul fondo di pasta, versate la crema pasticcera salata, e sistematevi in superficie le rondelle di zucchine e alcuni pomodorini interi come decorazione.

Infornate a 180° per circa 1 ora, servire tiepida.

...ed ecco qui il risultato...
Buonappetito!!





lunedì 24 novembre 2014

La Vernaccia di San Gimignano e il Menù di Natale: "Verrine sablé con aspic di pescatrice allo zafferano"


Rieccomi amici, come promesso è il momento di svelare la seconda ricetta in concorso per la 1^ edizione del food-blogger contest organizzato dal Consorzio della Vernaccia di San Gimignano che lancia la sfida sul tema "Il Menù di Natale".

Oggi quindi vi propongo il secondo finger food in abbinamento con la Vernaccia di San Gimignano Riserva 2011 "I Mocali" dell'Azienda Agricola Fratelli Vagnoni.

"Verrine sablé con aspic di pescatrice allo zafferano"



Tipo di portata: Antipasto

INGREDIENTI:

*** Per la sablè salata ***

- 170 g farina 00
- 60 g farina di farro
- 25 g amido di mais
- 130 g burro
- 2 tuorli
- 40 g pecorino di Pienza stagionato
- 1/2 cucchiaino scarso di sale

*** Per la crema pasticcera salata ***

- 500 gr di latte intero fresco
- 125 gr di panna fresca
- 25 gr di amido di mais
- 25 gr di amido di riso
- 125 gr Parmigiano Reggiano (in questo caso ho scelto il Millesimato 36 mesi del Caseificio Bertinelli di Parma)
- 150 gr di tuorli
- 50 gr di burro
- noce moscata Q.b. 
- 3 gr di sale

*** Per i mini aspic di pescatrice allo zafferano ***

- filetti di rana pescatrice
- stimmi di zafferano
- 250 ml acqua
- 1,5 gr agar agar
- sale q.b.
- stampini per cioccolatini o per ghiaccio

PREPARAZIONE:

Per la preparazione della sablé salata, dopo aver ricapitolato gli ingredienti, vi rimando al post di ieri in cui descrivo il procedimento di preparazione col cutter.

La crema pasticcera salata, che va preparata in largo anticipo per darle il tempo di raffreddarsi, è un'idea dello Chef Luca Montersino, che utilizza gli amidi al posto dello zucchero per la loro funzione aggregante.
Come sapete io e la mia mamma a due zampe amiamo sperimentare cotture alternative, e in questo caso abbiamo cotto la crema pasticcera... al microonde! (...eresia...?).

Versate in una terrina gli amidi, il parmigiano, il sale, la noce moscata e miscelateli con una frusta. In un' altra terrina di vetro versate invece il latte.
Mettete la terrina con il latte in microonde e fate cuocere 3'-4' a 700 W (nel mio caso questa è la massima potenza)
Nel frattempo unite la panna fredda alla miscela di amidi e formaggio e mescolate bene fino a farla incorporare del tutto.
Una volta scaldato il latte, unitelo versando a filo al  composto di farine ed amidi e mescolate energicamente  facendo attenzione a non creare grumi.
Rimettete tutto nella terrina di vetro e passate in microonde a 700W per 3'. Togliete dal microonde, mescolate di nuovo energicamente con una frusta e rimettete nuovamente in microonde per  altri 3'.
A questo punto la crema si sarà quasi formata, aggiungete i tuorli e mescolate bene fino a farli incorporare al composto.
Ripassate la crema così formata nuovamente in microonde per 1'30" a 700W.
Mescolate nuovamente con la frusta e aggiungete il burro tagliato a pezzetti facendolo incorporare.

Coprite la crema con un foglio di pellicola a contatto, fate raffreddare e riponete in frigo.

Per i mini-aspic di pescatrice allo zafferano, cuocete semplicemente i filetti di pescatrice al vapore, salandoli leggermente, e lasciateli raffreddare.
Preparate la gelatina allo zafferano portando quasi a bollore 250 ml di acqua leggermente salata in cui avrete messo in infusione precedentemente gli stimmi di zafferano (circa una decina, poi va a gusto personale... assaggiate per regolarvi).
Aggiungete l'agar-agar all'acqua calda e cuocete per almeno 3'.

Mettete un cubetto di pescatrice in ciascuno stampino (io ho usato quelli per i cubetti di ghiaccio, vanno benissimo) e ricoprite con la gelatina calda e ancora liquida. Fate raffreddare.

Infine componete la verrine mettendo sul fondo uno strato di crema pasticcera poi uno strato di sablé sbriciolata e completate con un mini-aspic di pescatrice.

...et voilà! Che dire... vinca il migliore!




domenica 23 novembre 2014

La Vernaccia di San Gimignano e il menù di Natale: "Sablé salati al pecorino e farro con mousse di baccalà mantecato"

Cari amici eccoci finalmente all'appuntamento con le ricette per il 1° food-blogger contest organizzato dal Consorzio della Vernaccia di San Gimignano.
Il tema, lo ricordiamo, è Il menù di Natale.

Natale per noi felini è una vera festa di luci, di palline da far cadere dall'albero, di nastri e pacchetti con cui giocare.
Ma per Le Chat Gourmand è soprattutto l'occasione per preparare qualcosa di sfizioso da mettere in tavola, qualcosa di diverso che non si prepara tutti i giorni, per esempio gli antipasti e i finger-food.

E per partecipare al contest ho pensato a qualcosa di appetitoso, due finger food con una base comune: la sablé salata in una variante arricchita con farina di farro e pecorino toscano stagionato.

Due ricette dal sapore deciso ma con una componente morbida, che si sposano alla perfezione con il sapore pieno e rotondo del vino in abbinamento, la Vernaccia di San Gimignano Riserva 2011 "I Mocali" dell'Azienda Agricola Fratelli Vagnoni; un bianco decisamente corposo e strutturato, con sentori di nocciola e vaniglia.

Oggi vi presento la prima delle due ricette in abbinamento, per la seconda dovrete pazientare ancora fino a domani...

Siete pronti a seguirmi?


"Sablé salati al pecorino e farro con mousse di baccalà mantecato"

Tipo di Portata: Antipasto

INGREDIENTI:

*** Per i sablé salati ***


- 170g farina 00
- 60g farina di farro
- 25g amido di mais
- 130g burro 
- 2 tuorli
- 40g pecorino di Pienza stagionato (ho scelto il pecorino stagionato del caseificio Cugusi di Montepulciano)
- 1/2 cucchiaino scarso di sale (il pecorino è già parecchio saporito)


*** Per la mousse di baccalà mantecato ***

- 400 gr di baccalà ammollato
- 1 litro di latte
- olio EVO q.b.
- pepe bianco
- panna fresca q.b.
- pistacchi 

PREPARAZIONE:

Prepariamo innanzitutto la sablé. 

Non so voi, ma io non ho nessuna intenzione di impiastrarmi le zampe e la frolla la preparo nel cutter.
Certo, perchè no? Bastano solo un paio di accorgimenti per evitare che il calore delle lame pregiudichi la buona riuscita.
Se volete preparare la sablé nel cutter, innanzitutto utilizzate burro freddo da frigo a pezzetti, invece che morbido.
Mettete nel recipiente del cutter metà della farina e il burro, e date un primo giro di pochi secondi alla massima velocità.
Aggiungete poi i tuorli, il pecorino e l'amido di mais, date un secondo giro di pochi secondi sempre alla massima velocità.
Infine aggiungete l'altra metà della farina e azionate il cutter finchè vedete che l'impasto inizia a compattarsi.
Versate il composto su una spianatoia e lavorate velocemente a mano fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Stendetelo col mattarello, tra due fogli di carta da forno, ad uno spessore di circa 4mm, e mettete in frigo a riposare per almeno mezz'ora.

Nel frattempo scaldate il forno a 160° e preparate la mousse di baccalà.

Mettete a bollire il latte, e quando bolle cuocetevi il baccalà per una decina di minuti, dopodichè lasciatelo intiepidire e ripulitelo accuratamente da pelle e spine.
Tagliate il pesce a tocchetti e mettetelo in una terrina insieme a poco olio e poca panna fresca e utilizzate il minipimer per ottenere una crema. Aggiungere alternando olio e panna continuando a lavorare fino ad ottenere la consistenza e il gusto desiderati. Aggiungete infine il pepe e lavorate ancora qualche minuto in modo da incorporare aria. 
Fate quindi raffreddare bene e mettete la mousse in una sac-a-poche.

Togliete la sablé dal frigo e ricavatene dei biscotti, disponeteli su una teglia inaderente e infornate a 160° (statico) per circa 20'.

Una volta raffreddati i biscotti, decorateli con ciuffi di mousse e i pistacchi tritati grossolanamente. 





sabato 22 novembre 2014

A volte ritornano: Vernaccia di San Gimignano Food Blogger Contest

Ehi amici!
No, non mi sono dimenticato di voi, so che vi starete chiedendo dove diavolo io sia finito in tutto questo tempo.

Ma non è mica colpa mia! ...chiedete un po' alla mamma... 

"Merlino, lo sai che è stato un periodo molto impegnato..."

Vero, la mia mamma a due zampe sta uscendo finalmente da un periodo impegnativo, il corso per allenatore di nuoto, l'esame, il lavoro in piscina e il nuovo lavoro al giornale...

...ah non ne sapevate nulla? eh sì da un paio di mesi la mamma collabora con la redazione della rivista Triathlete!
Si, avete capito bene, proprio la rivista di cui avevamo parlato qui, nel post su Montepulciano e la Fattoria di Palazzo Vecchio!
E ancora una volta diciamo la verità sono stato io a procurarle il contatto giusto grazie al concorso "A Tavola con il Nobile"!

"Sì... Merlino... diciamo così... te la do vinta un'altra volta..."

E comunque, la notizia di oggi vale l'attesa: le Chat Gourmand infatti sarà impegnato in un nuovo food-blogger contest organizzato dal Consorzio della Vernaccia di San Gimignano, e dovrà realizzare un paio di ricette in abbinamento alla Vernaccia e... in tema con un menù natalizio.
In palio 

Il vino è già arrivato, si tratta della Vernaccia di San Gimignano Riserva 2011 "I Mocali" dell'Azienda Agricola Fratelli Vagnoni, e ho già in mente qualche idea di ricetta! 

La scadenza per la presentazione delle ricette si avvicina, quindi domani finalmente dopo tanto tempo mi aspetta una domenica ai fornelli e... con le zampe in pasta!

Stay tuned!

domenica 31 agosto 2014

A Tavola con il Nobile 2014: Le Contrade in Azione 2^ Giornata

«Cari amici, è di nuovo la vostra inviata speciale a Montepulciano che vi scrive.
 Merlino dorme... shh...
ed eccoci di nuovo "A Tavola con il Nobile".

Ci eravamo lasciati ieri con la contrada San Donato, l'ultima visitata la sera di Sabato prima di assistere in Piazza Grande al Proclama del Gonfaloniere e all'evento di apertura del Bravìo delle Botti.

La seconda giornata di degustazioni ci vede "up and running" puntuali alle ore 12:00 nella contrada Gracciano, in gara con il Letto di Tagliatelle Gracchianesi alla Cinta degli Etruschi.
I vini proposti in abbinamento soo:
- Nobile La Braccesca 2011
- Nobile Boscarelli 2011
- Nobile Contucci 2010


Contrada Gracciano - Letto di tagliatelle gracchianesi alla Cinta degli Etruschi
Anche in questo caso molto semplice la presentazione del piatto, ma Gracciano è l'unica contrada che ha avuto l'idea di presentare il testo della ricetta anche in lingua inglese, cosa immagino molto gradita ai colleghi giurati americani.
Due cose mi incuriosiscono leggendo la ricetta: la prima è l'utilizzo per il soffritto di aglio e prezzemolo al posto dei consueti cipolla e sedano, la seconda è la marinatura della carne già macinata nel Vino Nobile.
All'assaggio il piatto è molto gustoso e succulento, l'aglio si sente ma è discreto, e si distingue anche la nota della marinatura nel vino. 
Un buon piatto, semplice e genuino, che fa subito "casa".
Buono l'abbinamento con il Nobile, Le Chat Gourmand consiglia il Nobile Contucci 2010.

Da Gracciano risaliamo alla contrada Le Coste e ci ritroviamo in un'ambientazione tipicamente medievale con tanto di armigero in erba a guardia del campo.
Il piatto in concorso è la Pasta al Forno con Ripieno di Suino Cinto Toscano

I vini in abbinamento:
- Nobile Poliziano 2011
- Nobile Poggio alla Sala 2011
- Nobile Le Bèrne 2011


Contrada Le Coste - Pasta al forno con ripieno di suino cinto toscano

Le sensazioni all'assaggio per me sono sorprendenti, la pasta sottile perfettamente legata al sugo da una "Balsamella" molto leggera, preparata con farina, olio EVO e brodo di carne a differenza della classica besciamella; la morbidezza è equilibrata dai crostini di pane saltati in padella con il rigatino di cinta.


...qui è una bella lotta con la zuppa di Talosa... e quasi rischio di finire il piatto prima di aver completato l'assaggio dei 3 vini!
L'abbinamento con il Nobile è ottimo, e in questo caso Le Chat Gourmand consiglia il Nobile Poggio alla Sala 2011.

Si riprende a scarpinare e siamo quasi alla fine del nostro lavoro, la penultima contrada che ci attende è il Poggiolo, con i suoi Maccheroni Nobili al Rustico di Cinta Senese con Crema di Pecorino Gran Riserva.
I Vini in abbinamento:
- Nobile La Ciarliana 2011
- Nobile Salcheto 2011
- Nobile Montemercurio "Messaggero" 2008


Contrada del Poggiolo - Maccheroni Nobili al rustico di cinta senese con crema di pecorino gran riserva
La tavola è ricca, al centro troneggia uno spicchio di Pecorino Gran Riserva del caseificio Cugusi, quello utilizzato nella ricetta.
La presentazione del piatto è raffinata ed elegante.
La tipicità è ai massimi livelli: il vino Nobile è utilizzato sia nell'impasto dei maccheroni sia nel sugo di cinta, il pecorino utilizzato per la crema proviene dal rinomato caseificio alle porte di Montepulciano, sulla strada che porta a Pienza.
I sapori sono decisi ma equilibrati, e inutile dirlo l'abbinamento con il vino Nobile è perfetto.
Le Chat Gourmand consiglia, come per la zuppa di Talosa, il Salcheto 2011.
La forma di pecorino invita all'assaggio e... ne risulta a giudizio unanime della commissione una menzione speciale per l'abbinamento del Pecorino Gran Riserva Cugusi con il Nobile Montemercurio "Messaggero" 2008, peccato che tale riconoscimento non sia previsto nel regolamento del concorso.

Arriviamo infine all'ultima contrada, Voltaia, che ci accoglie all'interno della splendida cripta sottostante la chiesa del Gesù, e propone i Girasoli di sfoglia alla Cinta Senese.
I vini in abbinamento:
- Nobile Il Faggeto "Pietra del Diavolo" 2011
- Nobile Vecchia Cantina "Poggio Stella" 2011
- Nobile Tenuta Valdipiatta 2011


Contrada Voltaia - Girasoli di sfoglia alla Cinta Senese
Molto graziosa la presentazione del piatto, l'assaggio però anche in questo caso mi coglie un po' di sorpresa, il sale nel sugo ahimè nasconde tutti i sapori; la pasta è perfetta. Mi confronto con gli altri componenti della commissione e non è solo una mia impressione.
Purtroppo in questo caso risulta difficile anche valutare l'abbinamento con il vino Nobile.
Peccato...

Les jeux sont faits... rien ne va plus! Che vinca il migliore!

Conclusa anche la seconda tornata di assaggi non ci resta che attendere la riunione dei presidenti di commissione e il risultato finale, che non tarda ad arrivare al Teatro Poliziano durante la cerimonia di presentazione del Panno De Bravìo.

...and the winner is...






Ebbene sì è la contrada Talosa che con la sua Zuppa di Cinta Senese con Pici si aggiudica il premio "A Tavola con il Nobile" 2014.
Al secondo posto la contrada Poggiolo con i Maccheroni Nobili al rustico di Cinta Senese con crema di pecorino gran riserva.
Al terzo posto, inaspettatamente per lo meno per me, la contrada Collazzi con i Maccheroni con Farina Rustica al "sugo della festa".

La classifica personale di Le Chat Gourmand avrebbe visto al primo posto la zuppa di Talosa, al secondo posto la pasta al forno di Le Coste e al terzo posto i maccheroni nobili del Poggiolo.

...e questo intenso emozionante fine settimana si conclude nel migliore dei modi con una cena in compagnia ospiti della contrada vincitrice.
Un'esperienza memorabile che spero di avere l'occasione di ripetere di nuovo.

Che dire... a Montepulciano ormai ci ho lasciato il cuore, e ora non mi resta che salutarvi; e se siete dalle parti di Montepulciano non perdete questa sera alle 19:00 il Bravìo delle botti, una sfida in cui le 8 contrade si contendono il panno del Bravìo facendo rotolare delle botti del peso di circa 80kg in salita per oltre 1km nel centro storico.»












sabato 30 agosto 2014

A Tavola con il Nobile 2014: Le Contrade in azione 1^ Giornata

Bentornati cari a-mici, come state?
Io benone, come del resto sous-chef Brisée, che sta cercando in tutte le maniere di distrarre la mamma dal suo lavoro passeggiando sulla tastiera e azionando sa solo lei come la combinazione di tasti che manda il computer in ibernazione.
Cosa a cui vedrò di porre rimedio immantinente, perchè ho alcune ricettine interessanti da raccontarvi e vorrei al più presto rimettere le zampe sul PC.

Ok ho capito, mi attivo per coinvolgere Brisée in un round di guardie e ladri (...santa pazienza cosa mi tocca fare...) e nel frattempo passo la linea alla mamma per la seconda parte del racconto iniziato qui.

«Grazie Merlino.
Orbene dove eravamo rimasti? Ah sì, a sabato pomeriggio e al brefing della giuria a Palazzo del Capitano.

Tutti puntuali in divisa, e senza indugi il presidente della giuria Bruno Gambacorta, autore della nota rubrica del Tg2 "Eat Parade" e soprattutto ideatore del concorso, ricapitola le regole, raccomanda la massima imparzalità e annuncia la "formazioni" delle 4 commissioni.
Le Chat Gourmand è nella commissione n. 3, insieme a Laura, fotografa e foodblogger (io, così come sono) e Alina del'ufficio stampa di Confcooperative.
Presidente della commissione è Claudio Vismara, motociclista gourmet della rivista Mototurismo. Non potevo desiderare di meglio.
Completa la "banda" Daiana, che gestisce l'enoteca del Consorzio e per l'occasione ci accompagnerà nelle contrade.
Un veloce brindisi, una foto di gruppo e pronti via! Si parte!


© Photoclub Poliziano
Ma come funziona il lavoro della giuria? Molto semplice: il tutto si svolge in 2 sessioni (cena del sabato e pranzo della domenica), in ogni sessione ciascuna commissione visita 4 delle 8 contrade in gara, e valuta il piatto in concorso sulla base di una serie di parametri:
- TIPICITA'  (da 1 a 10)
- GUSTO (da 1 a 10)
- PRESENTAZIONE (da 1 a 5)
- ABBINAMENTO (da 1 a 5) 
»

Maaaooo... io però avrei introdotto anche il "piatto ripulito" come indice di gradimento!

«Merlino! Per cortesia siamo seri... (Ehm scusatelo...)

Torniamo a noi.
Per valutare al meglio l'abbinamento con il Vino Nobile, il Consorzio fornisce ad ogni contrada 3 etichette diverse.
Le 4 commissioni, l'eterogeneità della composizione della giuria, il fatto stesso di assaggiare uno stesso piatto a cena oppure a pranzo, sono tutti fattori che fanno sì che nulla sia da dare per scontato alla fine della prima giornata, e che la gara rimanga aperta fino all'ultimo momento.

Quindi, tirando le somme: 2 giorni, 16 giurati, 8 contrade, 8 piatti, ciascuno da assaggiare con 3 vini diversi...
...fate voi i conti che io son già ubriaca.

Il tema di quest'anno, lo ricordiamo, era "Primi piatti a base di Cinta Senese DOP in abbinamento con il Vino Nobile", e ogni piatto era corredato di ricetta scritta con indicazione di ingredienti e procedimento.

Già dai primi assaggi (o meglio dai primi bicchieri...) l'affiatamento nel nostro gruppo si è rivelato ottimo, e si è rafforzato strada facendo portando ad un grande accordo di squadra, pur nel rispetto dei gusti soggettivi di ognuno di noi.

Della serie: "Ci siamo trovati..."

Sapori, profumi, impressioni ed emozioni che non dimenticherò facilmente, perchè la qualità dei piatti presentati è stata sorprendente.
E parole e immagini non possono nemmeno lontanamente rendere l'idea. Ma ci voglio provare lo stesso, vi racconto il mio personale percorso gastronomico tra le contrade, ma solo alla fine vi svelerò i vincitori. 

Partiamo dalla contrada Cagnano che ci presenta la Sfogliata dell'Agnolo, con pancetta croccante e pomodorini confit, in abbinamento con:
- Nobile Il Faggeto "Pietra del Diavolo" 2011
- Nobile Vecchia Cantina "Poggio Stella" 2011
- Nobile Tenuta Valdipiatta 2011


Contrada Cagnano - Sfogliata dell'Agnolo



Al primo assaggio i sapori si presentano subito interessanti, la besciamella non è invadente e il pomodorino confit dà una piacevole nota dolce che equilibra la sapidità del sugo di cinta. 
Unica cosa che non mi torna è la pancetta croccante presentata così a fetta intera, che presa da sola risulta un po' slegata dal resto del piatto, mentre assaggiata insieme agli altri ingredienti ne domina il sapore.
L'abbinamento con il Nobile è buono, Le Chat Gourmand consiglia: Il Faggeto "Pietra del Diavolo" 2011.

La seconda contrada che ci attende è Talosa, la serata inizia a rinfrescare parecchio, e scoprire che il piatto in gara è una Zuppa di Cinta Senese con Pici mi mette ancora più di buonumore.
I vini in abbinamento:
- Nobile La Ciarliana 2011
- Nobile Salcheto 2011
- Nobile Montemercurio "Messaggero" 2008


Contrada Talosa - Zuppa di Cinta Senese con Pici


L'aspetto è decisamente invitante, la ricetta interpreta alla perfezione il tema proposto, utilizza diversi tagli di cinta senese, e aggiunge tipicità con l'utilizzo di 2 tipi diversi di fagioli e soprattutto del Vino Nobile in cottura.
L'assaggio conferma la prima impressione, tutti i sapori sono ben riconoscibili ma nello stesso tempo armonici, la consistenza è perfetta, come del resto l'abbinamento con il vino Nobile.
Le Chat Gourmand consiglia: senza dubbio il Nobile Salcheto 2011, prugnolo gentile in purezza, elegante e aromatico.
Non vorrei sbilanciami, siamo solo alla seconda contrada, ma secondo me...

Ci trasferiamo giù nella terza contrada, Collazzi, che presenta i Maccheroni con farina rustica al "Sugo della festa".
I vini in abbinamento sono:
- Nobile Poggio alla Sala 2011
- Nobile Le Bèrne 2011
- Nobile Poliziano 2011





Molto accattivante la presentazione del piatto, una vera e propria rappresentazione con le massaie che dal vivo preparano la pasta e le spuntature per il sugo.


E decisamente interessante la scelta degli ingredienti per i maccheroni (quelle che noi chiamiamo tagliatelle): 3 tipi diversi di farina (grano tenero macinato a pietra, farro e khorasan, che altro non è che il grano Kamut).
Il nome "Sugo della festa" poi inutile dire che sia ironico.
Già perchè quando "si fa la festa" al povero maiale, il sugo viene preparato con le parti più povere, i ritagli e le spuntature; un po' quello che succedeva con il manzo e con i Brüscitti della tradizione di Busto Arsizio, e di cui abbiamo parlato in questo post di qualche tempo fa.
Ma passiamo all'assaggio.


Contrada Collazzi - Maccheroni con Farina Rustica al "Sugo della Festa"
E qui le mie aspettative vengono purtroppo disattese, il piatto non mi convince, la pasta un po' troppo cotta, il sugo poco vivace, piatto...
Non mi faccio persuasa e mi confronto con i miei compagni di squadra, ma il giudizio un po' in tono minore è condiviso.
Anche l'abbinamento con il vino Nobile trovo che non sia azzeccatissimo; sarà per la presenza dei pomodori pelati, sarà per il gusto in generale poco marcato, ma io ci avrei visto meglio un vino più giovane e meno strutturato, come ad esempio un Rosso di Montepulciano DOC.
Le Chat Gourmand, dovendo comunque scegliere, consiglia il Nobile Le Bèrne 2011.

Ultima contrada della serata, ci attende la salita fino a Piazza Grande e la contrada San Donato, in gara con gli Strozzapreti al ragù di cinta senese al profumo di mirtillo.
I vini in abbinamento:
- Nobile Boscarelli 2011
- Nobile La Braccesca 2011
- Nobile Contucci 2010


Contrada San Donato - Strozzapreti al ragù di cinta senese al profumo di mirtillo
Semplice ed essenziale la presentazione del piatto, la ricetta mi incuriosisce per l'utilizzo del finocchietto e della frutta: mela verde e mirtilli.
La pasta è ottima e cotta alla perfezione, il ragù di cinta è saporito. Nel complesso un buon piatto, anche se in effetti il sapore dei mirtilli non è molto evidente.
Buono l'abbinamento con il Nobile, in particolare Le Chat Gourmand consiglia il Nobile Boscarelli 2011.  

...è stata dura ma ce l'abbiamo fatta.
Si torna a Palazzo del Capitano per consegnare le schede di valutazione, ma soprattutto per assistere in Piazza Grande al Proclama del Gonfaloniere e all'evento di apertura del Bravìo delle Botti.

...e domani?
...domani è un altro giorno, e ve lo racconterò nella prossima puntata!»

martedì 26 agosto 2014

A Tavola con il Nobile 2014 - 1^ Puntata: L'atmosfera del "pre-gara"

Cari amici eccomi di ritorno da Montepulciano e dalla travolgente esperienza, dal duro e impegnativo lavoro nella giuria del concorso gastronomico "A Tavola con il Nobile".

"...ehm... dicevi Merlino?"

Ma sì ecco, diciamo che il Food Blogger Contest dello scorso anno l'ho vinto io...

"Merlino... vuoi dire una buona volta le cose come stanno?"

Sì volevo dire io...ovviamente con l'aiuto della mia mamma umana, ma in effetti portare in giuria un felino in ciccia, pelo e... (no, le pulci non le ho più)  avrebbe potuto rivelarsi una cosa un filo complicata e con tutta probabilità non prevista dal regolamento, ragion per cui Le Chat Gourmand ha preferito rimanere a casa insieme a sous-chef Brisée e delegare tutta la faccenda alla mamma, alla quale lascio campo libero e che vi racconterà tutto per filo per segno.
In un paio di puntate, tranquilli, niente panico.

"Grazie Merlino.
E hai ragione, sono stati davvero 3 giorni molto intensi e ricchi di colori, sapori, incontri ed emozioni che difficilmente potrò dimenticare.
Ma bando alle chiacchiere e passiamo alla cronaca... lunghetta, preparatevi.
Anzi sapete che vi dico? Stappate una bottiglia di Vino Nobile di Montepulciano, mettetevi comodi e lasciatevi trasportare.
Oggi per cominciare vi racconterò cosa è successo nei giorni precedenti l'inizio della competizione.

Iniziamo dalla giornata o meglio dalla serata di Venerdì; dopo la sistemazione all'albergo La Terrazza e la spettacolare accoglienza di Roberto e Vittoria, appuntamento con gli amici del Consorzio del Nobile all'enoteca di Palazzo del Capitano per una cena semplice e informale che mi ha dato l'occasione di familiarizzare con alcuni dei giurati, con la ribollita e... con uno spettacolare Vin Santo Villa Sant'Anna 2005...
La serata non poteva che proseguire con una serie di degustazioni all'aperto, complice l'evento "Cantine in Piazza".

La giornata di sabato inizia all'insegna della pioggia, ma ci vuol altro per scoraggiare il manipolo di giurati che per pranzo ha in programma la visita ad una cantina.
...e che cantina!


Abbiamo il piacere di essere ospiti della famiglia Sbernadori nella Fattoria di Palazzo Vecchio a Valiano.
E' un'azienda che già conoscevo e alla quale sono particolarmente affezionata per diversi motivi.
Ho avuto occasione di conoscere Marco e Luca Sbernadori qualche anno fa (correva l'anno 2008, o forse 2006) ad una degustazione guidata organizzata dal mio amico podista Angelo Costantini nel suo locale la Salumeria del Vino di Milano.
Marco è molto conosciuto tra gli sportivi; ex atleta, ideatore della prima gara di Triathlon in Italia (Ostia 1984), è stato il presidente "storico" della Federazione Italiana Triathlon prima del compianto Emilio di Toro, ed è l'editore di due importanti testate sportive: Correre e Triathlete.

Luca ci accompagna per la visita alla cantina, è una piccola azienda che fa della ricerca dell'eccellenza il suo punto di forza e mette a frutto nel migliore dei modi la posizione favorevole dei poderi, che godono del microclima particolare della regione di Valiano, dove le correnti ventose dal monte Amiata sono mitigate dalla vicinanza del lago.
La tradizione della "vecchia" Vigna del Bosco si lega alle nuove tecnologie e all'utilizzo del GPS per ottimizzare l'esposizione al sole dei filari.





Rientriamo per il pranzo e ci attende una tavola rustica ma nello stesso tempo raffinata; a tavola con noi anche l'enologo Andrea Mazzoni, che di volta in volta ci illustra le caratteristiche dei vini serviti in abbinamento ai piatti.


Apre le danze il Cortona DOC 2012, (sangiovese e syrah), da bere giovane  in abbinamento con un antipasto di formaggi, un pecorino fresco e uno semistagionato.
Il primo piatto, un'insalata di farro al pesto e pomodorini, si sposa alla perfezione con il Rosso di Montepulciano DOC Dogana 2011 (prugnolo gentile, canaiolo nero e mammolo)
E' considerato l'espressione giovane, per così dire "ruspante" del Nobile, colore rosso rubino, tannico ma non importante, secco con sentori di liquirizia e frutti di bosco, non richiede piatti succulenti e per la sua acidità che dà freschezza potrebbe anche essere abbinato a piatti di pesce.
Prevede un invecchiamento minimo di 12 mesi in botti di rovere.
Infine sua maestà il Nobile di Montepulciano DOCG Maestro 2010 (prugnolo gentile, canaiolo nero e mammolo) che accompgna l'arrosto di lonza con patate, cipolline e melanzane.
Nel caso del Nobile le uve vengono raccolte leggermente surmature, la fermentazione avviene a temperature di circa 28° - 30° e l'invecchiamento è minimo di 2 anni in botti di rovere. 
Di colore rosso rubino intenso, al naso appare complesso, agli aromi di frutti di bosco a bacca nera, liquirizia e viola mammola, si aggiungono i terziari di spezie.
Al gusto è morbido ma con tannini importanti, che lo vedono abbinamento ideale per primi piatti corposi (...e nel prossimo post dedicato alle ricette in gara ne vedremo numerosi esempi) oppure alla classica fiorentina di Chianina.

Finito il pranzo, ci trasferiamo tutti a visitare una new entry di Palazzo Vecchio.
Sto parlando di La DOGANA Winery, uno spazio "wine&food" tutto nuovo inaugurato a fine Luglio, che si propone al momento come punto vendita per i vini di Palazzo Vecchio, ma anche come spazio per degustare un calice di vino ammirando scorci meravigliosi sulla Valdichiana, facendo due chiacchiere tra amici e accompagnando il tutto con salumi o formaggi tipici.
Qui ci soffermiamo per chiudere la visita con il vino dell'ospitalità, un calice di Vin Santo DOC 2006 (malvasia, grechetto), e portare nei ricordi gli aromi di miele di acacia e cannella, e il gusto morbido della frutta passita. 



Ma il progetto La DOGANA Winery non finisce qui e a breve strizzerà l'occhio anche agli sportivi. 
Sì perchè quando tutto sarà completato noi podisti, ciclisti e turisti a cavallo avremo a  disposizione una serie di facilities:
- Run Training Point: punto di partenza (attrezzato con docce!) di un percorso Running su sterrato con segnalazioni ogni 500m e postazioni con attrezzi per il potenziamento muscolare
- Bike Point: punto di sosta attrezzato per piccoli interventi meccanici, con griglia per il deposito delle bici.
- Horse Point: punto di sosta per i cavalli, con abbeveratoio

...e tra una chiacchiera e uno sguardo perso nel panorama si è fatta l'ora di rientrare a Montepulciano, indossare la t-shirt ufficiale e presentarsi a Palazzo del Capitano per il briefing della giuria e la formazione delle commissioni.

La tenzone ai fornelli sta per iniziare! 

...ma questa, come si dice, è un'altra storia, e ve la racconterò nella prossima puntata."

domenica 3 agosto 2014

Aspettando... A Tavola con il Nobile 2014: "La Carbonara di Cinta Senese"

Eccoci di nuovo "A Tavola con il Nobile".

Ebbene sì cari amici avete letto bene.
Le Chat Gourmand si sta preparando di nuovo per la nota manifestazione gastronomica ideata nel 2003 da Bruno Gambacorta in collaborazione con il Consorzio del Vino Nobile.

Ma questa volta sarà dall'altra parte della barricata!
Come vincitore del Food Blogger Contest dello scorso anno avrà l'onore di far parte della giuria, a fianco di una trentina di giornalisti provenienti da tutta Italia.

Che cos'è "A Tavola con il Nobile"?
Lo ricordiamo.
E' una tenzone gastronomica tra le contrade del "Bravìo delle Botti" di Montepulciano; le contrade si sfidano proponendo piatti della tradizione locale, che esaltino i prodotti tipici, si abbinino bene con il Vino Nobile di Montepulciano e soprattutto rispettino il tema che ogni anno viene proposto.

La competizione gastronomica tra le contrade avrà luogo come di consueto il penultimo fine settimana di Agosto, con un programma articolato e ricco di eventi a partire dalla cena di benvenuto del Venerdì all'Enoteca del Consorzio, fino alla cena della Domenica nella contrada vincitrice.

Il tema scelto per questa edizione è "Primi piatti a base di Cinta Senese D.O.P. in abbinamento con il Vino Nobile".
La Cinta Senese è un'antica razza suina autoctona allevata tutt'oggi allo stato brado o semi-brado, la cui alimentazione dona alla carne una particolare sapidità e i caratteristici sapori di ghianda, nocciola e sottobosco.

Per l'occasione Le Chat Gourmand ha deciso di preparare "fuori concorso" un grande classico della cucina Italiana "in tema" con la Cinta Senese, ed eccovi la ricetta.

"Carbonara di Cinta Senese"



Tipo di Portata: Primo piatto
Tempo di Preparazione: 10'
Tempo di Cottura: 10' - 15' a seconda del tempo di cottura del tipo di pasta scelto

INGREDIENTI (per 2 porzioni):

- 160g spaghetti o fettucce preferibilmente artigianali di Gragnano (la mamma ha utilizzato le Fettucce n. 15 Garofalo)
- 100g Guanciale (in alternativa va bene anche la pancetta) di Cinta Senese D.O.P.
- 1 uovo intero + 1 tuorlo (Nota: per 4 persone prevedere 2 uova intere + 1 tuorlo)
- 40g Pecorino Romano
- Olio EVO
- Pepe Nero

PREPARAZIONE:

Tagliare il guanciale (o la pancetta) a listarelle.
Portare l'acqua a bollore, salare q.b. e buttare la pasta, ricordandosi di scolarla 5' prima di fine cottura.
Nel frattempo sciogliere il guanciale a secco in un tegame, farlo rosolare fino a renderlo croccante. 
A fine rosolatura, mettere da parte un po' di guanciale che servirà per la decorazione, e aggiungere in padella un pochino di acqua di cottura della pasta, per deglassare.
Sbattere in una ciotola un uovo intero e un tuorlo, aggiungere il pecorino grattugiato e il pepe macinato al momento.
A questo punto dovrebbe essere il momento di scolare la pasta, come abbiamo detto 5' prima di fine cottura, tenendo da parte un po' di acqua di cottura.
Versare la pasta nella padella con il guanciale, spadellare aggiungendo un po' di acqua di cottura e mantecare completando la cottura.
Quasi a fine cottura (ovvero dopo 4') aggiungere un filo d'olio.
Fuori dal fuoco aggiungere in padella il composto di uova e pecorino, facendo attenzione a non farlo "strappare".
Impiattare, decorare con il guanciale croccante e servire ben caldi...
...abbinando ovviamente un buon bicchiere di Vino Nobile di Montepulciano!




Buonappetito e appuntamento con la Cinta Senese D.O.P. ...a Tavola con il Nobile!


sabato 2 agosto 2014

Le Chat Gourmand a Castiglione della Pescaia: "ci piace perchè..."

Rieccomi cari a-mici,
Le Chat Gourmand è di ritorno dalle vacanze...  dal mare più bello d'Italia!
Beh... di ritorno già da un po' in verità, e con un "regalino" non proprio piacevole.
Imbarazzante.
Mai successo in 4 anni di onorata carriera.
...mi sono beccato LE PULCI! (sgrat... sgrat...)
Maaaooo che vergogna...
E che seccatura la mamma che mi pulisce il pelo con acqua e aceto, il pettine, e infine la dose di antiparassitario.
Poi è stata la volta del nuovo PC della mamma, nuovo sistema operativo e tutto da sistemare, che ha portato uno stop al procedere del MIO blog.
Insomma è stato un rientro difficile ma adesso è tutto a posto, la mamma ci ha regalato uno spettacolare tiragraffi a soffitto e noi possiamo tornare a parlare delle nostre vacanze.

La scelta dei miei amici a 2 zampe quest'anno è caduta su una vera e propria perla della Maremma Toscana: Castiglione della Pescaia, località che ormai dia diversi anni si fregia dei prestigiosi riconoscimenti di Legambiente e Touring Club Italiano ovvero le 5 Vele e la Bandiera Blu.
Quest'anno poi Castiglione risulta nientemeno al primo posto della classifica tra le località peninsulari.


Castiglione della pescaia - Spiaggia di Levante
2 settimane di relax in spiaggia per i miei amici umani e... 2 settimane enogastronomiche per Le Chat Gourmand, che dopo attenti e numerosi assaggi è pronto a consigliarvi con i suoi "ci piace".
Faremo una carrellata sui nostri posticini preferiti per tutti i gusti e per tutte le tasche, lasciando come dulcis in fundo i "Top 3" di Castiglione oltre ad un outsider nell'entroterra.

Siete pronti?

Iniziamo con l'alloggio.
Vi avranno sicuramente raccontato che noi felini a portarci in viaggio ci stressiamo. Che non ci adattiamo facilmente al nuovo ambiente.
...
...
BALLE!

Noi felini in vacanza ci stiamo benissimo, soprattutto quando l'Hotel che ci ospita è accogliente e pet-friendly come l'Hotel Lucerna.

La reception è costantemente presidiata da una famigliola di Jack Russel, il che fa ben sperare.
La proprietaria, Laura, che segue anche una colonia felina in campagna, ci ha accolti a braccia aperte e ci ha riservato una stanza con aria condizionata e balconcino, da cui io e la mia sous-chef abbiamo potuto tenere sotto controllo tutta la situazione della movida notturna castiglionese.
Gentilissime anche le signore ai piani, che si accordavano con la mamma per metterci al sicuro durante il rassetto della stanza.

E... c'è anche un ristorante pizzeria legato all'Hotel, il Ristorante Pizzeria Lucerna appunto.
Ci piace perchè...
Il locale è semplice ma spazioso e ha anche un ampio déhors, e merita una segnalazione per la qualità della pizza, sottile con impasto leggero e fragrante che non appesantisce, anche la cucina di pesce è classica ma ben fatta e soprattutto con un ottimo rapporto qualità prezzo.

Dicevamo, Castiglione della Pescaia mare più bello d'Italia, chilometri di spiaggia di sabbia finissima che si estendono a ponente e a levante rispetto al porto canale.
Il lungomare di ponente, più vicino al centro storico, è anche quello più vivo e frequentato, ma secondo me la spiaggia migliore si trova a levante, dove oltre ai classici bagni e alla spiaggia libera attrezzata, fuori dal paese inizia una lunga spiaggia selvaggia con le dune e la pineta alle spalle, e dove la Fuori Rotta Beach offre diversi servizi per i clienti della vicina Bau Bau Beach, l'unica aperta a noi 4 zampe.

...le altre spiagge non sanno cosa si perdono...

Le alternative per il pranzo in spiaggia non mancano, ogni bagno ha il suo punto di ristoro dove è possibile pranzare con un panino o un piatto caldo, ma uno in particolare merita attenzione: l'Osteria dei Coltelli del Bagno Tito (Spiaggia di Levante).
Ci piace perchè...
E' cucina di alta qualità, prevalentemente di pesce, nella semplicità di un bar sulla spiaggia.
Il pesce è freschissimo e cucinato con passione e rispetto.
Ogni giorno un menù diverso.
Anche l'occhio vuole la sua parte, e l'impiattamento è molto curato.
Ha un'ottima selezione di vini di Castello Banfi.

Baccalà su crema di melanzane @ Osteria dei Coltelli - Bagno Tito

...e se invece volessimo pranzare nel borgo o fare una merenda veloce degustando i prodotti tipici della Maremma selezionati tra i presidi Slow Food?
La tappa alla bottega Riserva Naturale è d'obbligo.
Ci piace perchè...
E' uno dei 600 "Locali del buon formaggio" premiati da Slow Food.
La saletta degustazione è graziosa, semplice e accogliente.
I taglieri di salumi e formaggi sono spettacolari.
E' possibile acquistare i prodotti in bottega.

Proprio di fianco alla Riserva Naturale, ecco un altro posticino nuovo nuovo (inaugurato in Aprile 2014) e degno di nota: La Brace del Nero.
E' una braceria-friggitoria con pochi tavolini all'interno e all'esterno. Inutile dire che qui ci si va per un hamburger, una tagliata o meglio per una spigola o un'orata cotte semplicemente alla brace o ancora per una gustosa frittura di paranza.
Ci piace perchè...
Il locale è semplice ed essenziale ma nello stesso tempo molto curato.
Sui tavoli tovagliette di carta e piatti usa e getta ma pesce alla brace (Le Chat Gourmand ha assaggiato la spigola) ottimo, e anche la paranza ha un aspetto invitante.
E' il posto ideale se volete pranzare o cenare a base di pesce senza dissanguarvi (pesce alla brace, birra media e caffè circa 20€)

Spigola alla brace @ La Brace del Nero

E continuiamo a parlare di pesce, filo conduttore delle nostre scorribande enogastronomiche.
...perchè se non trovo ottimo pesce fresco in una località di mare... ditemi voi.
Vi segnalo un paio di posti pet-friendly in cui abbiamo testato un secondo di pesce e ci sono piaciuti:

Il 13, in pieno centro storico, in cui abbiamo scelto semplicemente un pescato di tramaglio del giorno alla griglia.
Ci piace perchè...
L'ambiente è semplice e accogliente e con un grazioso déhors.
Il servizio è rapido preciso e curato.
Il pesce è freschissimo e cucinato con cura.
Come dessert hanno uno spettacolare gelato al forno da non perdere.

L'Osteria del Mare, sempre in centro proprio di fianco al nostro hotel, dove (lo dice il nome stesso) il menù è esclusivamente a base di pesce.
Le Chat Gourmand scelto uno spezzatino di ombrina e una palamita con pomodorini olive e capperi.
Ci piace perchè...
L'ambiente è tranquillo e silenzioso, un informale bistrot.
Il menù esposto è indicativo, perchè cambia di giorno in giorno a seconda di quello che arriva dai pescherecci.
La materia prima è di ottima qualità e cucinata con l'utilizzo di pochi ingredienti per esaltarne il sapore.
E' originale e simpatica la presentazione di alcuni piatti, direttamente nella padella o nel vaso di cottura.

...e se proprio aveste nostalgia della carne?
Niente paura, abbiamo quello che fa per voi, dove troverete pane (e "ciccia") per i vostri denti.
Ci giochiamo il carico! Stiamo parlando di Casina Kitch!
Avete presente i panini di Poldo Sbaffini? Così, giusto per avere una vaga idea di quello che vi aspetta.
E qui è la carne a farla da padrone, con hamburger, tagliate, tartare e chi più ne ha più ne metta... tutto rigorosamente di razza Chianina.
Ci piace perchè...
E' gestito da ragazzi giovani e simpaticissimi.
La location arrampicata su una piccola salitina in pieno centro storico, l'ambiente piccolo e raccolto, i pochi tavolini all'esterno lo rendono un posticino particolare.
Ci sono i vini di Cantina Bocelli.
L'hamburger è da 10 e lode, ed è tutto un programma, perchè... la sfida è riuscire a mangiarlo senza gettare la spugna e chiedere le posate!

Le Chat Gourmand consiglia: il "Castiglionese", 180g di Chianina, zucchine, misticanza, pomodoro, pecorino, aceto balsamico.

Hamburger "Castiglionese" @ Casina Kitch
E veniamo ora finalmente ai "Top 3 assoluti" di Castiglione della Pescaia.

Al 3° Posto si classifica...

La Taverna Ristorante "Nel Buco"

In un piccolo vicolo all'interno della rocca medievale si trova questo vero e proprio gioiellino da non perdere.
Ci piace perchè...
Il locale è molto intimo, ricavato probabilmente da quella che una volta era una cantina.
Il menù di terra e di mare è decisamente appetitoso, ed illustrato con passione dalla titolare Valentina.
I sapori sono equilibrati e genuini.
Oltre a proposte originali ci trovi anche grandi classici della tradizione Toscana...
...come ad esempio il Peposo alla fornacina. Uno dei piatti con cui Le Chat Gourmand ha vinto il contest "A Tavola con il Nobile" (la ricetta vincitrice la trovate qui).
...Potevamo perdercelo? Certo che no!
Ottimo, anche se, non ci giurerei ma mi è parso di sentirci una nota di pomodoro, che come ben sappiamo ai tempi del Brunelleschi non era stato ancora scoperto...
Degne di nota anche le Tagliatelle con pomodoro melanzane e salsiccia.

Tagliatelle con pomodoro, melanzane e salsiccia @ Taverna Ristorante "Nel Buco"


Al 2° Posto abbiamo...

Il Sunrise Cafè

Una sola parola per descrivere questo locale: "Chillout". E' un piccolo e grazioso locale sul lungomare di Ponente, affacciato sul mare meraviglioso e sul suo tramonto infinito. Un locale che vedrei benissimo sulla spiaggia di Tarifa.
La prima cosa che colpisce è l'atmosfera, rilassata e amichevole, il sorriso di Bruno che ti fa sentire a casa, come se ti conoscesse da sempre.
E la conferma è la cucina di Francesca, fatta di semplicità e passione.
Ci piace perchè...
Ci puoi andare a pranzo, per l'aperitivo, per cena o per due chiacchiere e un drink after dinner.
La cucina è leggera e fresca, sempre espressa anche a pranzo.
A pranzo e a cena 2 menù diversi: primi piatti o insalate a pranzo, rigorosamente pesce a cena.

Le Chat Gourmand consiglia: Tagliatelle ai sapori dell'orto e Filetto di gallinella in crosta di patate.

Filetto di Gallinella in crosta di patate @ Sunrise Café

E al 1° Posto... the winner is... trrr...rullo di tamburi...

Il Ristorante "L'Arpione"

Che dire... per questa scoperta dobbiamo innanzitutto ringraziare Mary e Bruno che abbiamo incontrato per caso sulla impervia salita al "Buco", con i quali abbiamo passato una piacevole serata e che spero stiano leggendo questo post.
Sono loro infatti che ci hanno consigliato questa new entry di Castiglione, inaugurata a Maggio 2014, che ci ha subito incuriositi.
A prima vista è un piccolo ristorantino arredato con gusto in stile marinaro, intimo e accogliente, dove il pescato del giorno la fa da padrone, ma appena arrivano i piatti quello che colpisce è l'eleganza e la creatività delle presentazioni e... all'assaggio un'esplosione di sapori.
Ci piace perchè...
Il menù è vario, giornaliero a seconda di quello che portano i pescherecci.
Gli ingredienti sono preparati con cura e valorizzati da accostamenti creativi di sapori e da cotture a volte alternative, come la cottura lenta in vaso.
Tutto è rigorosamente fatto in casa, anche il pane.
Last but not least... in cucina c'è un professionista creativo: Chef Jenel Grigore, dalla Romania, diplomato all'Accademia Italiana Chef, che Le Chat Gourmand ha potuto a fine serata conoscere personalmente, ed apprezzare ancora di più per la sua cordialità e disponibilità.

Le Chat Gourmand consiglia... tutto, ma proprio tutto, lasciatevi guidare dalla vostra curiosità e dal vostro gusto.
Insalata di baccalà, Cecina di mare, Tagliolini "Estate a Castiglione", Pescato del giorno all'isolana, Filetto di gallinella in crosta di patate sottili... queste solo alcune delle proposte nel menù ma credetemi ogni piatto vi sorprenderà.
E per darvi un'idea di cosa vi aspetta, ecco una carrellata delle creazioni di Chef Jenel assaggiate da Le Chat Gourmand...

Insalata di Baccalà @ L'Arpione

Orata all'Isolana @ L'Arpione

Mousse di cioccolato fondente con cuore morbido al burro salato @ L'Arpione

Cecina di Mare @ L'Arpione

Filetto di Gallinella in crosta di patate sottili @ L'Arpione


Cheesecake alla fragola - Frangipane al caramello e cubi di mela @ L'Arpione

E con l'Arpione cari amici abbiamo concluso i "Ci piace..." di Castiglione della Pescaia, ma non possiamo lasciarvi senza segnalarvi un indirizzo nel regno di sua maestà il Cinghiale.
Stiamo parlando di Tirli, un piccolo borgo nell'entroterra di Punta Ala, 300 residenti e 8 ristoranti tra cui la Locanda La Luna, famosa per aver dato nel 1999 a Patrizio Bertelli l'idea per il nome dell'imbarcazione Luna Rossa.

Vi vogliamo segnalare invece...

Il Poggetto

La "dritta" per il Poggetto ce l'ha data Bruno del Sunrise Cafè, e così approfittando di una giornata di "poca voglia di andare in spiaggia" abbiamo raggiunto per pranzo questa vera e propria perla immersa in un bosco di castagni e abbarbicata su un poggio.
La giornata fredda non consentiva di stare all'aperto, abbiamo quindi pranzato all'interno, in una sala molto caratteristica, arredata con madie in legno e decorata con numerosi elementi di découpage.
Qui è la cucina di terra e in particolare il cinghiale a farla da padrone, declinato in tutte le sue forme, dalle polpette al ragù al classico spezzatino nella più classica tradizione maremmana.
Ma anche i funghi hanno un posto di tutto rispetto nel menù.
Ottimi anche i pici fatti rigorosamente a mano, e c'è un'ampia scelta di piatti per chi deve mangiare senza glutine.
Attento e gentile il servizio.
Le Chat Gourmand consiglia: Polpettine di cinghiale con polenta fritta e fonduta di pecorino, Pici con cacio e porcini, e ovviamente i Pici con ragù di cinghiale.

Polpettine di cinghiale con polenta fritta e fonduta di pecorino @ Il Poggetto

Bene cari A-Mici, spero di avervi incuriosito almeno un po' e di avervi fatto venire voglia di visitare Castiglione della Pescaia.
Una cosa è certa, Le Chat Gourmand ci tornerà presto ma...non prima di essere tornato di nuovo a Montepulciano per "A Tavola con il Nobile".
...ma di questo parleremo a tempo debito.

A presto!